Presentazione Squadre 2019, Euskadi Basque Country – Murias
L’Euskadi-Murias riparte dalla vittoria di tappa alla Vuelta a España 2018. La formazione basca è ormai una delle realtà migliori per quanto riguarda il ciclismo spagnolo, avendo a disposizione un organico giovane e voglioso di mettersi in mostra. L’anno scorso, pur partendo con un roster di semi-sconosciuti, ha saputo esaltare le caratteristiche dei suoi corridori, alcuni dei quali si sono fatti conoscere dagli addetti ai lavori. La formazione farà come sempre leva sul proprio orgoglio basco, con l’obiettivo di lasciare il segno soprattutto nelle corse spagnole, con la consapevolezza di avere l’invito praticamente assicurato a tutti gli appuntamenti WorldTour iberici.
GLI UOMINI PIÙ ATTESI
Tanta curiosità desta il ritorno nei Paesi Baschi di Beñat Intxausti. Il triennio al Team Sky, che doveva lanciare la sua carriera, si è invece rivelato un incubo a causa di una mononucleosi che lo ha tenuto costantemente ai box e, anche ora, le incognite sulla sua condizione fisica sono moltissime. Non porta a termine una corsa dall’ottobre 2017 e quella dell’Euskadi-Murias è stata soprattutto una scommessa dettata dal cuore, con la speranza che il 32enne di Amorebieta-Etxano possa tornare quanto meno ad essere un corridore vero e proprio. Vincitore di due tappe al Giro d’Italia, la cosa più importante per lui sarà mettersi alle spalle questi anni di malattie e continui rinvii.
Squadra di grandi attaccanti, in salita avranno spazio Garikoitz Bravo e Mikel Bizkarra, corridori in grado di farsi valere anche nelle brevi corse a tappe. Il secondo, in particolare, corrisponde perfettamente alle caratteristiche dello scalatore puro modello, basso di statura e leggero, e non è un caso che lo scorso anno abbia concluso la Vuelta a España al 17° posto. Insieme a loro ci saranno Aritz Bagües e Mikel Iturria, a loro volta abili ad inserirsi in azioni da lontano e, quando la gamba gira, resistere in classifica generale nelle corse di seconda fascia. Non si può poi dimenticare l’eroe della stagione 2018, quell’Oscar Rodríguez che alla Vuelta compì l’impresa di conquistare La Camperona, davanti a Majka e Teuns, senza che nei mesi precedenti avesse dato il minimo indizio di avere nelle corde una tale prestazione. Classe 1995, ha sicuramente dei margini di miglioramento e sarà interessante vedere cosa riuscirà a fare quest’anno.
Per il reparto ruote veloci, le aspettative saranno soprattutto sulle spalle di Enrique Sanz e Mikel Aristi. Il primo è tornato su buoni livelli nel 2018, con la seconda vittoria in carriera al Giro di Portogallo, dopo un triennio non semplicissimo. Corridore veloce, che si esalta soprattutto negli arrivi a ranghi ristretti, non è mai stato un vincente, ma sicuramente anche quest’anno troverà lo spazio necessario per provare a lasciare il segno. Il secondo, classe 1993, è un velocista più puro, che però non ha mai dimostrato di avere lo spunto per competere coi migliori sprinter. Conta una vittoria alla Tropicale Amissa Bongo 2017 e per lui sarebbe già un ottimo risultato poter tornare ad alzare le braccia al cielo.
LE GIOVANI PROMESSE
Tra i tanti giovani presenti in squadra, il talento più cristallino è sicuramente quello di Fernando Barceló, scalatore 23enne, vincitore della tappa di Val d’Isère al Tour de l’Avenir di quest’anno. Già in squadra nel 2018, ha ottenuto qualche buon piazzamento anche in corse professionistiche, come il quarto posto alla Prueba Villafranca. Dotato anche di un buon cambio di ritmo, potrebbe rappresentare il futuro di questa squadra sia nelle corse a tappe che nel classiche.
Profilo interessante anche quello del coetaneo Cyril Barthe, francese e unico corridore con passaporto non spagnolo. Nato nei Paesi Baschi francesi, è un corridore che predilige le classiche di un giorno, avendo una buona tenuta nelle salite più brevi e un buon spunto veloce che gli permette di essere competitivo in volata. È campione nazionale francese under 23 e la squadra basca è pronta a coltivare le sue potenzialità.
Ci sono poi alcuni velocisti in rampa di lancia, che però hanno ancora tutto da dimostrare e non hanno risultati di rilievo nel loro background, come José Daniel Viejo, Urko Berrade e Julen Irizar, che dovranno sfruttare il 2019 per prendere confidenza con questo mondo e capire quella che potrebbe essere la loro dimensione.
LA SQUADRA
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